Caldaie a gas: un futuro senza fossili

I primi effetti della direttiva Case Green europea si avranno solo con l’anno che viene ma, dite la verità, anche a voi è venuta un po’ d’ansia.
Vediamo di riassumere ciò che accadrà per sgomberare il campo dal terrorismo eco-fobico di cui siamo vittime.

 

2025: stop agli incentivi per le caldaie a gas

Col prossimo anno le caldaie a gas non godranno più degli incentivi. Quelle turbo, a condensazione, ecc… nessuna esclusa.

Potrai acquistarle ma non ne scali il costo dalle tasse.

Resistono, solo all’interno di un impianto di riscaldamento ibrido, a collaborare con una pompa di calore nei momento peggiori…in relazione al tipo d’impianto e le condizioni climatiche del sito.

La ragione di questo cambiamento è molto semplice: le caldaie a gas sono una delle principali fonti di emissioni di gas serra in Europa.

 

2040: addio definitivo alle caldaie a gas

Non esattamente ‘domani’ ma fra sedici anni le caldaie a gas non saranno più in commercio.

C’è tutto il tempo per aggiornarsi dunque e il cambio di passo è importante. Dal 2040 in poi, infatti, non si potrà più acquistare una caldaia a gas.

Quelle in funzione termineranno il loro ciclo di vita e poi andranno definitivamente dismesse.

 

Alternative al gas: pompe di calore, sistemi ibridi e impianti a biomassa

Chi si trovi, già oggi, a ristrutturare un alloggio termoautonomo o – coi condomini – a pensare all’efficientamento del proprio condominio dovrà prendere atto di quanto stabilito in sede europea.

Col pensiero rivolto all’anno venturo converrà optare per prodotti e sistemi, alternativi a quelli a gas, già presenti sul mercato e promossi dai bonus edilizi.

Sistemi che, nei prossimi anni, non verranno censurati dalle normative garantendo una normale rivalutazione del proprio immobile.

La scelta è vasta e dipende dall’immobile e dall’area geografica in cui viviamo. Vediamo in sintesi quali sono.

 

1. Pompe di calore

le pompe di calore prelevano il calore dall’aria esterna, dal terreno o dall’acqua e lo utilizzano per riscaldare l’acqua e l’ambiente domestico.

Ne abbiamo già parlato. Trovi QUI qualcosa a riguardo.

 

2. Sistemi ibridi

i sistemi ibridi combinano una caldaia a gas con una pompa di calore, consentendo di utilizzare la fonte di energia più efficiente in base alle condizioni climatiche.

Si tratta di impianti che vengono utilizzati spesso anche in situazioni nelle quali basterebbero le pompe di calore ma che in alcuni casi, specie in interventi di ristrutturazione ed efficientamento, si rendono necessari per ovviare alle caratteristiche dell’impianto esistente che rende impossibile sganciarsi dal combustibile fossile senza ricorrere a interventi importanti.

Questi sistemi approfittano dei bonus edilizi. Potete trovare un sintetico vademecum sul sito dell’ENEA.

 

3. Impianti di riscaldamento a biomassa

Questi impianti di riscaldamento utilizzano combustibili di origine organica per generare calore. Sono una valida alternativa ai sistemi tradizionali a gas o gasolio, offrono un buon livello di efficienza e un minor impatto ambientale.

Si presentano come una valida alternativa ecosostenibile e in alcuni casi economica.

La scelta del sistema più adatto dipende da diversi fattori, come le esigenze di riscaldamento, la disponibilità di spazio e il budget a disposizione.

I vantaggi e gli svantaggi dei biocombustibili

Le caldaie a biomassa, generatori degli impianti di riscaldamento in questione, vengono alimentate da diverse tipologie di combustibile fra le quali:

Legna

Trattata a seconda della tecnologia della caldaia in tronchi o ciocchi (tronchi di minori dimensioni).

Cippato

Biombustibile prodotto tramite un processo che riduce il legno in scaglie di dimensioni variabili da pochi millimetri a qualche centimetro.

Pellet

Biocombustibile solido ottenuto da scarti di legno, come segatura e trucioli, pressati in piccoli cilindretti di diametro variabile tra 6 e 8 millimetri e lunghezza di circa 10-30 millimetri

Addio gas benvenuto futuro: la tua casa verso l'efficienza energetica
pregi e difetti dei biocombustibili a biomassa

 

Direttiva Case Green: tempi e obiettivi

Hai tutto il tempo necessario per cambiare il tuo impianto.

La Direttiva Case Green è stata profondamente rivista negli ultimi 3 mesi. Ora propone un iter più articolato e maggiori tempi d’attuazione.

Delle caldaie a gas abbiamo già parlato.

 

Le tappe dell’efficientamento del nostro patrimonio edilizio invece sono:

> dal 2028 i nuovi edifici pubblici e dal 2030 quelli residenziali dovranno essere a emissioni zero.

> il 16% degli edifici pubblici e residenziali esistenti più energivori dovranno essere efficientati entro il 2030, il 26% entro il 2033.

 

Le regole, rispetto a quanto prospettato in precedenza, si sono ammorbidite.

Si è rinunciato, per ora, a uniformare le classi energetiche dei vari paesi dell’unione ma la direzione è tracciata.

Staremo a vedere come ogni singolo stato interpreterà la direttiva europea.

Il vecchio continente si avvia ad affrancarsi dai conbustibili fossili.

 

Per dubbi o proposte Contattaci!

 

 

 

 

 

 

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