Comunità Energetiche Rinnovabili: la chiave per un futuro energetico sostenibile
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Le comunità energetiche rinnovabili sono una grande idea
Se ben gestite, diventeranno la chiave di volta dell’energia dei prossimi decenni.
Concetto complesso e affascinante che corre il rischio di abortire per troppa burocrazia… come spesso accade nel nostro paese.
Cercheremo di sintetizzarne i contenuti e dare qualche dritta nella speranza di contribuire al loro sviluppo.
Come nasce una Comunità energetica rinnovabile
Guardando dal balcone di casa vostra – sul lato opposto della strada – vedete un palazzo per uffici e un’autofficina. Di fianco al vostro condomìnio altri due della stessa altezza.
Immaginate i tetti di questi cinque immobili attrezzati con altrettanti campi fotovoltaici, dotati di pacco batterie.
Davanti ai vostri occhi c’è una CER, dovete solo incaricare un Tecnico che gestisca il sistema che abbiamo descritto e un Notaio per l’atto di creazione della Comunità Energetica Rinnovabile che state immaginando.
L’idea alla base della CER
La Comunità Energetica Rinnovabile (CER) si basa sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e massimizza la resa degli impianti grazie all’alternanza dei picchi di consumo/produzione nei diversi immobili descritti e allo stoccaggio in batteria dell’energia non consumata nell’atto della sua produzione.
Facciamo un esempio:
- La copertura della palazzina ad uffici di fronte a voi è vasta, rivolta a Sud.
- Le attività al suo interno non consumano tutta l’energia che produce l’impianto fotovoltaico in copertura. La quota residua va al vostro condominio e quelli accanto a voi.
- Le coperture del vostro condominio e dei vicini. invece, sono rivolte a Est e Ovest.
- All’alba i campi fotovoltaici sono già al lavoro per l’acqua delle docce mattutine, la corrente delle lavatrici e delle piastre a induzione usate per la colazione.
- Ne avanza un po’ anche per l’autofficina che inizia l’attività proprio grazie ai campi fotovoltaici dei tre condomìni.
- Nelle fasce centrali della giornata questi calano un po’ la produzione d’energia ma i condomìni sono quasi vuoti.
- Nel pomeriggio (sulle falde a Ovest) riprendono a produrre energia e caricano le batterie.
- Intanto gli uffici e l’autofficina si svuotano. Nel pomeriggio hanno caricato le batterie che tornano comode ai tre condomini che a sera sono colmi di vita.
- Buonanotte dunque e, domani, si ricomincia…
Si chiama ‘Autoconsumo Diffuso’ ed è un’idea (sintetizzata dallo schema qui sotto) messa a disposizione dalle nuove tecnologie per le rinnovabili, che cambierà la rete di distribuzione dell’energia elettrica nei prossimi decenni.
Nel capitolo che segue vediamo cosa è, nel dettaglio, una CER e come viene promossa nel nostro paese.
L’evoluzione delle reti di produzione dell’energia elettrica
La struttura di una CER
La CER è un soggetto giuridico autonomo il cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai propri azionisti o membri o alle aree locali in cui opera.
Chiunque può far parte di una CER a condizione che:
- l’essere parte di una CER non costituisca la sua attività principale
- condivida, tramite i suoi consumi, l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti a fonte rinnovabile.
Sono escluse solo:
- amministrazioni centrali
- grandi Imprese
- imprese private con codice ATECO prevalente 35.11.00 e 35.14.00 (produzione, trasmissione e distribuzione energia elettrica)
Ogni CER ha un Referente. Questo ruolo può essere svolto dalla stessa Comunità nella persona fisica che, per statuto o atto costitutivo, ne ha la rappresentanza legale.
In alternativa il ruolo del Referente può essere svolto:
- da un produttore, membro della CER
- da un cliente finale, membro della CER
- da un produttore “terzo” di un impianto/UP la cui energia elettrica prodotta rileva nella configurazione, che risulti essere una ESCO certificata UNI 11352
In questi casi, il soggetto che, per statuto o atto costitutivo, ha la rappresentanza legale della comunità energetica rinnovabile conferisce al Referente apposito mandato senza rappresentanza di durata annuale, tacitamente rinnovabile e revocabile in qualsiasi momento.
In una CER l’energia elettrica rinnovabile viene condivisa tra i diversi soggetti produttori e consumatori, connessi alla medesima cabina primaria, grazie all’impiego della rete nazionale di distribuzione di energia elettrica, che rende possibile la condivisione virtuale di tale energia.
Il perimetro e gli impianti di una CER
Il cuore di una CER è la Cabina Primaria. Il territorio italiano è diviso in decine di migliaia di cabine primarie. Ogni punto di prelievo o immissione di energia di una CER deve stare all’interno del perimetro di una stessa cabina primaria.
Possono far parte di una CER più impianti (o potenziamenti di impianto) a fonte rinnovabile, anche dotati di sistemi di accumulo.
Gli impianti che afferiscono a una CER possono essere messi a disposizione anche da un produttore terzo, non socio o membro della CER. In ogni caso tutti gli impianti della configurazione devono essere nella disponibilità e sotto il controllo della CER.
La promozione delle CER – i contributi economici
Le CER possono accedere ai contributi economici previsti facendo richiesta di accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso al GSE.
I contributi economici sono:
- il corrispettivo di valorizzazione, definito dall’ARERA a rimborso di alcune componenti tariffarie, riconosciuto sull’energia elettrica autoconsumata
- la tariffa premio riconosciuta sull’energia condivisa incentivata
I produttori degli impianti possono inoltre valorizzare tutta l’energia immessa in rete vendendola a mercato o richiedendone il ritiro al GSE tramite il servizio del Ritiro Dedicato (RID).
Nota importante
Per le sole CER dei comuni sotto i 5.000 abitanti è previsto un contributo in conto capitale, fino a un massimo del 40% del costo di investimento, a valere sulle risorse del PNRR.
Ci sono una serie di condizioni per accedere al Ritiro Dedicato che, infine, non è compatibile con il servizio di Scambio sul Posto.
La CER può sembrare un organismo molto complesso e, per certi versi, lo è davvero.
Le sue potenzialità, però, sono davvero notevoli. Si tratta di cogliere un’evoluzione importante dell’attuale sistema di ‘produzione/trasmissione/distribuzione’ dell’energia nel nostro paese.
Un’evoluzione – trainata dalle tecnologie digitali – in grado di produrre minori costi ma, soprattutto, un nuovo indirizzo rivolto a un alleggerimento senza precedenti dell’Impronta Ecologica del nostro territorio consentendoci di lasciare un pianeta migliore a chi lo abiterà dopo di noi.
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utenti attivi e passivi collaborano alla vita di una CER